Correre con la pioggia

Attenzione: consigliata anche la lettura della, più pragmatica, parte 2

Da poco è iniziato aprile.

aprile con l’ombrello” era uno dei versi della famosa filastrocca 🙂 Infatti è dalla mezzanotte di ieri che piove, qui a Varese.

La prima pioggia dopo un importante periodo di siccità. Quanto durerà? E’ solo un fuoco di paglia? Oppure è l’inizio di un periodo di incessanti piogge degne di quelle monsoniche?

Tutto ciò mi spinge a sacrificare, dolorosamente, 10 minuti di lavoro mattutino (che è quello che rende di più!) per scrivere il primo post sulla corsa con la pioggia 🙂

Vi aspettate un post tecnico? Uno di quelli con i consigli tipo “metti la mantellina ma non coprirti troppo” e “alla fine mettiti subito la maglietta asciutta”? Beh, mi spiace deludervi. 🙂

Inauguro la mia trattazione della corsa con la pioggia con una semplice massima tratta dall’hagakure, di cui già ho parlato qui.

“Un acquazzone impartisce i suoi insegnamenti.

Se la pioggia vi sorprende a metà strada, e camminate più in fretta per trovare un riparo, nel passare sotto alle grondaie o nei punti scoperti vi bagnerete ugualmente.

Se invece ammettete sin dall’inizio la possibilità di bagnarvi, non vi darete pena, pur bagnandovi lo stesso.

La stessa disposizione d’animo, per analogia, vale in altre occasioni.”

Riflettete e correte miei cari 😉

buona corsa